Miou Miou, nome d'arte di Sylvette Herry (Parigi, 22 febbraio 1950), è un'attrice francese.
Dopo aver studiato recitazione, lavora nel teatro dell'improvvisazione con Coluche, che inventa per lei il nome d'arte Miou-Miou[1] e con Patrick Dewaere, prima del suo debutto al cinema con La vie sentimentale de Georges Le Tueur e La Cavale (entrambi nel 1971). Acquista rapidamente popolarità tra gli spettatori, affascinati dalla combinazione di innocenza e di forza che mostra nelle sue interpretazioni. Inoltre è conosciuta per la disinvoltura con cui appare senza veli in vari film.
Nel 1973 recita in tre pellicole, La pendolare, La mia legge e Le folli avventure di Rabbi Jacob. Il suo film più importante è I santissimi (1974), per la regia di Bertrand Blier. Durante il decennio ottiene ruoli da protagonista sia nelle commedie che nel genere drammatico, partecipando a film popolari in patria e in America, quali Come è cambiata la nostra vita (1976), Jonas che avrà vent'anni nel 2000 (1976), Strade del sud (1978) e La dérobade - Vita e rabbia di una prostituta parigina (1979) diretto da Daniel Duval, nel quale interpreta una giovane prostituta, ruolo che le vale il riconoscimento come Miglior Attrice ai Premi César. Nel 1976 recita in Italia in un film d'autore, Marcia trionfale, per la regia di Marco Bellocchio, e in uno degli ultimi spaghetti-western, Un genio, due compari, un pollo di Damiano Damiani.
Negli anni ottanta prosegue con successo la carriera cinematografica, comparendo - tra gli altri - nei film La tana del lupo (1981), Guy de Maupassant (1982), Prestami il rossetto (1983) con Isabelle Huppert, Canicola (1983) di Yves Boisset, al fianco di Lee Marvin, Blanche e Marie (1984), Lui portava i tacchi a spillo (1986), e La lettrice (1988).
Gli anni novanta la vedono protagonista in film come Milou a maggio (1990) di Louis Malle, il thriller Netchaïev est de retour (1991) di Jacques Deray, la popolare commedia Un indiano in città (1994) con Thierry Lhermitte, L'ottavo giorno (1996) e Nettoyage à sec (1997). La sua più riuscita interpretazione del decennio è probabilmente quella nel film Germinal (1993), tratto dall'opera omonima di Émile Zola, al fianco di Gérard Depardieu. In seguito le sue presenze sul grande schermo si sono diradate e ha cominciato ad apparire a teatro. Nonostante il suo successo come attrice, Miou-Miou non si considera una "star". Nel 1989 ha dichiarato: «Ho declinato un invito a cena di Mickey Rourke. È una star. Per me, una star è inaccessibile, misteriosa, un sogno impossibile. Adjani è una star. Deneuve è una star. Non io».
Ha due figlie: la prima, Angèle, nata dalla sua relazione con l'attore Patrick Dewaere, e Jeanne, avuta dal cantante Julien Clerc.