Bruno Persa (Gorizia, 19 maggio 1905 – Roma, 20 aprile 1983) è stato un attore e doppiatore italiano.
Nacque il 19 maggio 1905 a Gorizia, allora sotto la dominazione austriaca, da Oreste e da Maria Orazietti. A nove anni, insieme alla madre e al fratello maggiore Renato, dovette trasferirsi a Graz, dove il padre era incarcerato per le sue idee irredentiste, e visse in questa città per tutta la durata della prima guerra mondiale. Al termine del conflitto, nel novembre 1918, Gorizia divenne parte del territorio italiano e la famiglia Persa al completo poté far ritorno nella città d'origine. Qui Bruno riprese gli studi e, dopo la maturità al liceo fisico-matematico, partì per il servizio militare a Milano, dove sentì i primi richiami del palcoscenico e seguì un corso di recitazione, non portandolo però a termine. Congedato con il grado di sottotenente, rientrò a Gorizia e trovò lavoro come impiegato, al fianco del fratello, nella ditta di spedizioni di famiglia. Contemporaneamente, nonostante il suo carattere schivo e riservato, accettò la scrittura di una compagnia locale e iniziò la carriera di attore teatrale tra recite pomeridiane e serali in piccoli centri.
Nel 1927 fu scritturato nella compagnia di Ruggero Ruggeri e nel 1929, con Maria Melato, interpretò La falena di Henri Bataille, accanto a Mario Besesti, Eugenio Cappabianca e Evi Maltagliati, suoi futuri colleghi di doppiaggio nella CDC. Tra il 1932 e il 1933, con Annibale Betrone, Corrado Racca ed Ernesto Marini, girò a Torino tra gli stabilimenti FERT, il Palazzo Reale, Palazzo Madama e il Teatro Regio il film Villafranca, diretto da Giovacchino Forzano, uscito nelle sale il 19 gennaio 1934. Successivamente, venuto a conoscenza delle prime esperienze di doppiaggio a Roma, decise di partire per la capitale, dove si stabilì definitivamente.
Dopo aver interpretato altri pochi film, Persa fu scelto da Nicola Fausto Neroni, direttore di doppiaggio per i film della Warner Bros., per doppiare Humphrey Bogart nel film La foresta pietrificata di Archie Mayo. Prestò ancora la sua voce dal timbro intenso e vellutato a Bogart in L'uomo di bronzo di Michael Curtiz e in Il terrore dell'Ovest di Lloyd Bacon, ma nel frattempo sopraggiunse la seconda guerra mondiale. Durante il conflitto, mentre Persa con il grado di capitano diresse, grazie alla sua conoscenza del tedesco, l'ufficio censura della posta estera di carattere militare, Bogart negli Stati Uniti girò, sempre per la Warner Bros., numerosi film che lo portarono tra le più grandi stelle del cinema hollywoodiano, come il capolavoro Casablanca di Michael Curtiz. Alla fine della guerra, dopo aver sposato Isae Zamboni nel 1942 e aver superato la morte del fratello trucidato dalle foibe nel 1945, Persa tornò a doppiare Bogart proprio in Casablanca, accanto a Giovanna Scotto, che prestò la voce a Ingrid Bergman. Tra il 1947 e il 1949 doppiò l'attore americano nei film Il grande sonno, La fuga, Il tesoro della Sierra Madre, Il sapore del delitto, Sesta colonna, Una pallottola per Roy, L'isola di corallo e La città è salva. In Il diritto di uccidere, realizzato da Nicholas Ray per la Columbia Pictures nel 1950, Persa interpretò invece la parte del caratterista Frank Lovejoy, mentre a prestare la voce a Bogart fu chiamato Emilio Cigoli, che aveva già avuto modo di doppiarlo in Solo chi cade può risorgere (l'avrebbe doppiato anche in quasi tutti i film successivi).
Nell'estate del 1952 Persa, a cui, da qualche tempo, non era più permesso di doppiare Bogart, decise di aderire, insieme agli amici Gianfranco Bellini e Renato Turi, alla ARS, la società di doppiaggio fondata da alcuni doppiatori scontenti dei protagonismi di Cigoli e Panicali nella CDC e insoddisfatti dei metodi di lavoro della ODI. Tuttavia, a causa della scarsità di lavoro, non si sentì a proprio agio nella nuova organizzazione e nel 1954 rientrò nella CDC per doppiare Whit Bissell ne L'ammutinamento del Caine di Edward Dmytryk. In questi anni, Persa prestò la voce anche a Rex Harrison in Riccardo Cuor di Leone, a Anthony Quinn in Brama di vivere, ad Arthur Kennedy in Scandalo al sole, a Paul Meurisse in I diabolici, a Jean Servais in Rififi, a Edoardo Toniolo in Papà Pacifico, a Umberto Raho in Il processo di Verona e a Gigi Reder in Il vedovo.
Doppiò anche personaggi dei Classici Disney, come re Stefano ne La bella addormentata nel bosco e Mago Merlino ne La spada nella roccia. Questa attività gli fruttò, nel febbraio 1970, un doveroso riconoscimento dal Centro Internazionale del film d'animazione, a cui seguì, nel 1973, una medaglia datagli dalla CDC, la cooperativa di cui era stato uno dei fondatori e a cui aveva dedicato quasi trent'anni della sua vita.
Morì il 20 aprile 1983.